venerdì, giugno 27, 2008

Lettera di un soldato tedesco sconosciuto

Non vi scandalizzate se di seguito troverete la lettera di un nazista e di un fucilato per la resistenza. Erano due persone buone, convinte dei loro ideali e per questi ideali hanno dato la vita.

Leggete e riflettete sulle convinzioni che oggi vi guidano.
Sono corrette?

La lettera che segue è stata trovata da uno storico nel campo abbandonato dai tedeschi durante lo sbarco in Normandia.

Non c'era né nome né indirizzo e non si sa chi l'abbia scritta né a chi fosse indirizzata.

Erika amore mio, Ti arrivano ancora le mie lettere? Comunque sia ho voglia di parlare con te, non di rattristarti. Verrà un giorno in cui la luce della verità e della chiarezza riscatteranno questo periodo di umiliazioni. Sono appena andato a fare una passeggiata sotto un bel sole caldo fino a Bagnolles. Ma non ci son arrivato. Per via ho raccolto un rametto di erica e me lo sono messo sul cuore. Tutte le piccole creature della natura erano venute fuori: come ronzavano in alto e in basso le api, i bombi, gli insetti, proprio come nel lontano 1926. Oggi la musica è tutt' altra, è una musica che semina distruzione e morte. Mi meraviglio sempre di come io possa prendere tutto con tranquillità. Dipende forse dalla certezza del tuo amore, solido come una roccia? Ti ho scritto una lettera che dovrai leggere però solo nel caso che io non ritorni. Non so se ti arriverà. Ma sai che cosa voglio dire a te e alle ragazze. Ho lasciato in ordine tutte le mie faccende.

Tutto ciò che l' amore può esprimere io ve l' ho già espresso. Le ragazze sono già avviate per la loro strada, ormai indipendenti, e sapranno trovare la loro via qualsiasi cosa capiti. Non sarà certo facile in questo caso, ma la vita non è tutta rose e fiori.


Ieri sera abbiamo realizzato una piccola "ora del soldato" e ci siamo messi a cantare fino a notte canzoni di guerra e canzoni popolari. Che mai sarebbe un tedesco senza il canto? Il cielo della sera era tutto illuminato dal bagliore delle esplosioni. Si pensa sempre che la terra porti alla luce nuova vita, ma ora porta solo morte.


Quale ordine nuovo potrà sorgere da questa sinfonia del diavolo? Potrà davvero una visione, forte della fede da cui è sorretta, nascere in un nuovo mondo? L' ordine sociale che ha la sua radice nel Nazionalsocialismo non deve essere rinviato per sempre.

Ma basta di ciò... quello che resta è un grande amore e una totale fedeltà, il riconoscimento insomma dell' eterna fonte della vita. Stringo forte tra le braccia te e le ragazze, grato di quanto mi avete sempre dato, il tuo Fritz.

Max Hasting - OVERLORD - Il D-day e la battaglia di Normandia - Mondadori 1985


Bisogna distinguere tra l'errante e l'errore.


Questa commovente lettera scritta da un nazista convinto fino all'ultim'ora ne è una testimonianza sconcertante per chi è abituato a considerare i nazisti come belve stupide e feroci.

Quante persone, ancora oggi, sostengono con fervore posizioni politiche disastrose per l'Italia.



La lettera che segue è una dei tanti condannati a morte durante la Resistenza.
Giordano Cavestro (Mirko)

Di anni 18 - studente di scuola media - nato a Parma il 30 novembre 1925 -. Nel 1940 dà vita, di sua iniziativa, ad un bollettino antifascista attorno al quale si mobilitano numerosi militanti - dopo l'8 settembre1943 lo stesso nucleo diventa centro organizzativo e propulsore delle prime attività partigiane nella zona di Parma -. Catturato il 7 aprile 1944 a Montagnana (Parma), nel corso di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti - tradotto nelle carceri di Parma -. Processato il 14 aprile 1944 dal Tribunale Militare di Parma - condannato a morte, quindi graziato condizionalmente e trattenuto come ostaggio -. Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia all'uccisione di quattro militi, con Raimondo Pelinghelli, Vito Salmi, Nello Venturini ed Erasmo Venusti.




Parma, 4-5-1944

Cari compagni, ora tocca a noi.

Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.

Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.

Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.

Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.

La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.

Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.

(Ripreso da: http://www.romacivica.net/anpiroma/documenti/documenti7.html)


domenica, giugno 22, 2008

Imparare da Hitler, citazioni dal “Mein kampf”

Hitler era un'intelligenza perversa, un accorto manipolatore delle masse, ogni sincero sostenitore della Pace deve leggere il Mein Kampf dove sono scritti con grande sincerità i modi per ingannare la gente.

Solo quando tutti conosceranno questi metodi
diventerà impossibile usarli!

Ecco alcune citazioni tratte da Mein kampf. (La mia guerra) Pegaso Edizioni 1970

Bisogna capire questo: quando un popolo mostra una quantità di grossa energia tendente ad un fine, e ha evitato l' indolenza delle grandi masse, i pochi diventano padroni dei più.

(Pag. 37)

Perciò lo stato deve apparire come il conservatore di un futuro millenario, di fronte al quale la volontà e l' egoismo dell' individuo non hanno nessun valore e devono sottomettersi.
(Pag. 41)


Non è indispensabile colmare i cervelli giovani di una quantità di nozioni di cui, come sappiamo per esperienza, ricorderanno solo una minima parte e non il necessario, ma solo le cose di poco valore, perché il fanciullo non può fare una razionale scelta degli argomenti che gli vengono imposti.

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Il principio di base che rese l' esercito prussiano il meraviglioso strumento del popolo tedesco, dovrà essere in futuro il fondamento della nostra organizzazione statale: autorità di ogni dirigente verso il basso, responsabilità verso i superiori.

Anche in avvenire non potremo privarci di quelle corporazioni che chiamiamo Consigli. Ma allora essi consiglieranno veramente, mentre un solo individuo avrà la responsabilità e di conseguenza l' autorità e il comando. I Consigli in sé sono utili perché in essi i cervelli dotati hanno possibilità di emergere e ad essi il capo potrà affidare mansioni di responsabilità.
Pag. 87-88


[I partiti politici] Rinunciano a combattere per un' idea universale e cercano di ottenere, con la cosiddetta "collaborazione positiva" in fretta, nella mangiatoia del governo presente e di rimanervi il più tempo possibile.
Pag. 99

Non è indispensabile che ogni combattente per quest' idea abbia una cognizione completa delle ultime concezioni, degli ultimi pensieri dei dirigenti del movimento. A lui è sufficiente saperne con esattezza solo alcuni dei maggiori; nella sua mente devono essere impressi in modo inalterabile i principi basilari della dottrina, in modo che resti completamente sicuro della necessità della vittoria del movimento. In questo modo il singolo soldato non viene istruito sui problemi dell' alta strategia: a lui basta essere educato a una ferrea disciplina, ad una entusiastica convinzione del buon diritto e dell' energia della sua causa e alla completa abnegazione ad essa. Lo stesso deve succedere del singolo partigiano di un movimento molto grande, di grande avvenire, di forte volontà. Come non sarebbe valido un esercito in cui i soldati fossero o credessero di essere generali, così non sarebbe valido un movimento politico come rappresentante di un' idea, se non fosse altro che un' unione di individui coscienti. No ad esso servono anche i soldati semplici senza i quali non si attua una profonda disciplina.

Una organizzazione può sopravvivere soltanto se una grande moltitudine sentimentale è soggetta a un più alto comando intellettuale. Un gruppo di 200 uomini d' uguale quoziente intellettuale sarebbe, col passare del tempo, meno disciplinabile che una compagnia di 190 con un quoziente intellettuale inferiore e 10 di grande cultura.
Pag. 97

Perché mentre i partiti borghesi, nel loro uguale grado intellettuale, formano un gruppo insubordinato e inabile, il marxismo col suo meno dotato materiale umano, un esercito di soldati di partito, che ora sono subordinati al loro capo ebreo, così come un tempo erano subordinati al loro ufficiale tedesco.
Pag 97


Non si comprese mai che la forza di un partito politico non si trova nella grande intelligenza dei singoli componenti, ma in una ordinata subordinazione dei singoli verso il comando intellettuale.
Pag. 97


Cap. V

Il Partito Nazional Socialista non doveva essere l' usciere, ma il padrone dell' opinione pubblica! Non schiavo, ma padrone della moltitudine.
Pag. 106


In alcuni casi a me fu necessaria una forza suprema per non permettere che la nave del nostro movimento, seguisse la corrente fatta ad arte, la corrente generale.
Pag. 107

Allora appresi in poco tempo un fatto fondamentale, cioè togliere subito dall' avversario le armi dell' obbiezione. ... A tale scopo era necessario citare già tutte le eventuali repliche e dimostrarne l' infondatezza; così l' ascoltatore di buona fede (anche se già pieno delle repliche che gli erano state insegnate) era facilmente reso disponibile, grazie all' anticipata esclusione delle opinioni inculcate nella sua mente. L' argomento insegnatogli restava confutato da sé, ed egli diventava sempre più attento al mio discorso.
Pag. 108-109


sabato, giugno 14, 2008

Creare il proprio futuro

Charles Fourier (1772-1837) è poco noto in Italia, ma la sua sete di libertà e di giustizia contro l'alienamento provocato dalla nascente civiltà industriale è attualissimo ancora oggi. Pensate: per poter godere di qualche ora di rilassamento e un mese di meritate vacanze, la maggior parte delle persone deve alzarsi presto la mattina, fare un mestiere che non ha scelto, tornare stanco la sera per abbrutirsi guardando insulsi telefilm.
Il pensiero di Fourier era di dare libero sfogo alle passioni: ognuno partecipi allo sforzo produtti­vo secondo le proprie inclinazioni e per il resto viva liberamente come vuole e con chi vuole. Secondo lui per far cessare i vizi della società civilizzata basta dar fiducia alle indicazioni date dall' attrazione passionale, questo impulso dato dalla natura anteriore alla riflessione e persistente malgrado l'opposizione del dovere, del pregiudizio ecc.
Sosteneva, non senza qualche ragione, che il costringere le persone a delle regole e contrarie alla loro natura e quindi mal sopportare porta all'ipocrisia, la falsità. È alienante. Naturalmente al suo tempo fu trattato da pornografo perché preconizzava la liberazione della donna e scrisse anche un libretto elenco analitico dei cornuti (V. Wikipedia Charles Fourier, più completo in francese e inglese)
Furono fatti vari tentativi, tutti falliti, di formare una società come aveva pensato. Per lui il falansterio era un incrocio tra la falange e il monastero ed era una struttura produttiva (agricola) autosufficiente con vasti spazi comuni, spazi privati, laboratori ecc. Fourier, commentato anche da Carlo Marx, è considerato un socialista utopico ma vale la pena riflettere sulle costrizioni della personalità che la produzione di massa comporta anche alla luce degli anni che ci attendono con scarsità di risorse energetiche, minacce ambientali e persino ristrettezze alimentari.
Prendiamo uno stabile cittadino di cinque piani con dieci appartamenti e cioè dieci cucine, dieci salotti, venti televisori, con persone che a malapena conoscono il nome dei coinquilini scritto sui campanelli. Ogni mattina si disperdono verso venti posti di lavoro che raggiungono dopo un'ora di stressante stop and go in chilometrici ingorghi.
Confrontatelo un'impresa in un'amena località turistica con dei dipendenti, tutti amici, che vivono in una casa-vacanza fatta di monolocali, ma con grandi spazi comuni e in cui ognuno dà un contributo al benessere comune col proprio lavoro secondo le proprie inclinazioni. Le giovani madri si occuperanno dell'asilo, chi ha il pollice verde del giardino e dell'orto, chi ha la vocazione dell'insegnamento della scuola e altri dell'azienda. Niente stress da spostamenti quotidiani, un servizio di “car sharing” se c'è bisogno dell'auto ecc.
Risultato: rilassamento e serenità, si esce dal lavoro e si continua ad essere tra amici per fare sport o altre occupazioni ricreative. Vacanze tutto l'anno!
Utopia? Ci sono esempi di piccole comunità che vivono in questo modo. Negli anni '70, quando i programmatori di computer erano pochi, richiestissimi e sempre pronti a cambiare ditta per migliorare, le aziende informatiche inglesi si spostavano in piccoli centri fidelizzando i dipendenti che si costruivano la casa, stringevano amicizie e diventavano meno propensi a spostarsi.
Le imprese che agiscono così esistono e sono lungimiranti, sanno che la qualità della vita è importante quanto lo stipendio. Siamo in un paese libero, ci possiamo organizzare come vogliamo. Le telecomunicazioni, la rete, l'informatica per molti mestieri non ci costringono a concentrarci in congestionate metropoli.
Giovani, non restate intrappolati in una società opprimente. I vostri nonni hanno dato la vita per la libertà, voi dovete continuare la loro battaglia senza bisogno di versare sangue: occorre solo partecipare all'organizzazione politica ed economica con intelligenza e amore.
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