venerdì, novembre 18, 2005

Bioenergie, energia vitale ed altre importanti fesserie

Bioenergie, energia vitale ed altre importanti fesserie

Gli psicologi e tanti “maghi” parlano spesso di “bioenergia”, “energia vitale”, “prana” ecc. che in campo fisico non vogliono dire assolutamente nulla. L’energia si misura in chilowattora. Si può misurare l’energia consumata in casa, da una macchina ecc., ma sfido chiunque a misurare in qualche modo “l’energia vitale”, il “prana” o le altre simili fesserie.

Psicologi e maghi però non sono stupidi. Come ogni uomo, quando si trovano di fronte ad un concetto nuovo, per prima cosa gli danno un nome e, se non c’è, se lo inventano. Il nome, privo di significato, serve per ragionare. Naturalmente – non avendo significato – porta spesso a conseguenze disastrose (servono esempi in politica?), ma presto o tardi, attraverso tanti errori, qualcosa salta fuori. È il caso per la parola “atomo” che etimologicamente vuol dire “indivisibile”. Il suo significato è stato scoperto duemila anni dopo la nascita della parola; è stato appurato che l’atomo non è indivisibile, ma ancora non abbiamo finito di capire.

Se al termine “bioenergia”, “energia vitale” ecc. sostituiamo il termine “informazione”, questi concetti assumono un significato preciso, addirittura – almeno in teoria – misurabile!

Le scienze sociali abusano del termine “informazione” e “comunicazione” che – come vedremo – hanno precisi significati scientifici e tecnici. Il cervello elabora informazioni e in base a quelle informazioni muove il corpo. In realtà l’elaborazione non è fatta solo dal cervello, ma tutto il corpo partecipa al processo cominciando dalla pelle che raccoglie stimoli tattili, gli occhi, il naso, gli orecchi, la bocca!

Gli stimoli sensoriali arrivano solo in parte alla coscienza. Il cervello ragiona su quello che gli arriva… e prende delle cantonate!

Una volta capito come il cervello acquisisce informazioni parziali, e obsolete (le prende dalla memoria anziché dalla realtà) occorrerà riorganizzare la memoria usando l’umorismo e una “pubblicità” personale. Occorrerà poi imparare a ricercare informazioni veritiere, complete e aggiornate. Difficile? No! Complicato? Meno di quanto crediate una volta che si padroneggiano i pochi semplici strumenti necessari.

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