sabato, dicembre 27, 2008

Abbiamo governanti intelligenti

Non meravigliatevi della mia affermazione, per nostra disgrazia (e anche un po' per nostra fortuna) è vero!

I nostri governanti hanno una perfetta conoscenza del cuore umano, sanno indovinare i nostri gusti, sollecitare i nostri sensi, hanno appreso il meglio da duemila anni di civilizzazione: perché da duemila anni molte cose sono cambiate, ma il cervello umano biologicamente non si è evoluto. Così come duemila anni fa si lasciava influenzare da tante sciocchezze, oggi ha la stessa capacità. Non è cambiato il cervello, sono cambiate le sciocchezze!

Per duemila anni prediche cristiane invitavano all'amore e alla carità, poi nell'ultimo secolo la propaganda fascista e comunista motivava a formare persone forti per costruire un mondo giusto.

Oggi tutto questo è superato.

Cosa è cambiato?

Prediche e propaganda sono state sostituite dalla pubblicità.

Per duemila anni prediche e propaganda miravano a migliorare l'umanità e – lentamente – hanno ottenuto qualche successo. Oggi qual'è il compito della pubblicità? Lo ha detto il responsabile di una catena televisiva: “Lo scopo della TV è di vendere spettatori alla pubblicità”.

Per vendere spettatori non ci si basa sul principio di grande amore per l'uomo e Dio, o per far grande la Patria, o per un avvenire giusto e radioso. No! Si fa perno sulla sensualità, l'avidità, la golosità, la curiosità, l'egoismo, la violenza ecc. Cinquanta anni di TV minano quanto costruito in duemila anni di civiltà. Come meravigliarsi se la gioventù non ha ideali, è egoista, accetta il precariato, la disoccupazione senza quella sete di giustizia sociale che ha rivoluzionato il mondo nel novecento?

I nostri governanti sono intelligenti, perché permettono che persista l'ingiustizia sociale senza che ci siano rivoluzioni! E' anche la nostra fortuna, per triste esperienza sappiamo che le rivoluzioni sistemano alcune cose e ne guastano tante altre.

Come reagire? Me lo chiedono in tanti. Ecco alcuni suggerimenti:
Non contentarsi di spettacoli “regalati”.

Non bisogna lasciarsi comprare, ma comprare DVD, dischi, spettacoli scelti personalmente avendo in mente i valori che si vogliono coltivare.

Comprare l'informazione. L'informazione “regalata” nel miglior dei casi è incompleta, più spesso gioca su paure e speranze per nascondere tragici tracolli economici che hanno effetto sulla nazione intera. Si rischia la vita per resistere a uno scippo che ci priverà di pochi euro e si ignora il debito pubblico che grava per migliaia di euro su ogni cittadino. Un furto di ben maggiore entità!

L'informazione non solo deve essere veritiera, ma deve essere aggiornata, dettagliata e completa! Informazioni parziali sono fuorvianti. Non bisogna mai contentarsi di una sola fonte, si deve sempre sentire le altre campane.

martedì, dicembre 16, 2008

Le Istituzioni viste come Chiesa

Il paragone può sembrare azzardato, ma è pienamente giustificabile. Prima di tutto la parola “chiesa” anticamente voleva dire assemblea. La Chiesa è l'assemblea, la comunità dei fedeli così come lo Stato è la comunità dei cittadini, ma l'analogia non si ferma lì. La chiesa ha avuto ed ha ancora una grande importanza perché esorcizza le paure e alimenta le speranze.

Le eterne paure dell'uomo sono le malattie, la guerra, la fame, il futuro, la morte. Sono quelle paure che hanno costretto le genti a radunarsi, aiutarsi, difendersi per amore o per bisogno. La Chiesa è una grande consolatrice. Predica la comprensione, l'aiuto reciproco, la pace. Per alleviare il dolore invita alla preghiera, per parare ai bisogni invita alla carità, per esorcizzare la morte promette una vita eterna.

Lo Stato, attraverso le varie istituzioni, ha preso in carico queste paure. La paura del futuro è esorcizzata dal sistema pensionistico che dà la certezza[?!] di un reddito nella vecchiaia, la paura delle malattie dal sistema sanitario, la paura delle guerre dall'esercito e la diplomazia, la fame dai servizi sociali che aiutano i disperati e fanno avere buona coscienza agli altri [non tocca a loro occuparsene].
La paura della morte le istituzioni non riescono a farla passare, ma la scienza sta lavorando per ritardarla.
La paura della morte è esorcizzata dal divertimento: chi vuol esser lieto sia... del doman non v'è certezza!

C'è da aggiungere che in duemila anni molte cose sono cambiate, ma il cervello degli uomini biologicamente no e l'uomo di oggi ha lo stesso atteggiamento verso le nuove istituzioni di quello che aveva per la chiesa. Le processioni sono state sostituite dai cortei. Ci si rivolge ai potenti di turno come ci si rivolgeva ai santi e si crede nei partiti come si credeva nelle virtù dei santuari di modo che votare un personaggio diventa un semplice atto di devozione e il simbolo di un partito un atto di superstizione.
C'è disaffezione per la politica perché bigottamente ci si attiene alle verità diffuse dalle istituzioni. Al posto del breviario c'è la TV e i titoli dei giornali (gli articoli? Quanti li leggono?)

Ha da crescere una nuova schiera di eretici, magari ispirati dalle parole di Gesù, che faccia in modo che lo Stato diventi di nuovo “chiesa=assemblea dei cittadini”, incitata da una sana paura dell'“inferno=catastrofe ecologico-finanziaria") e che ci sia una “carità=solidarietà” che nasca dal cuore e dall'incontro delle persone.

Com'era agli albori del cristianesimo.

giovedì, dicembre 11, 2008

La pubblicità programma il nostro subconscio. Ribelliamoci!

C'è solo una parte di ragione nell'opinione molto comune che le religioni imbottiscano il cranio con assurde superstizioni. Difatti la predicazione modifica il subconscio delle persone e le intruppa in comportamenti stereotipati intenzionalmente buoni, ma data la natura umana anche perversi.

Il nostro subconscio è in parte animale (aggressività, sessualità) e in parte culturale (educazione, civismo). La predicazione religiosa, nel bene, ha diffuso il principio di “non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”.

Con la cultura di duemila anni fa era difficile capire l'essenzialità di questo principio per una vita sociale pacifica e costruttiva. Molti hanno aderito per paura di una punizione o nella speranza di un compenso nella vita eterna o addirittura per costrizione fisica.

Nel secolo scorso, grazie alla radio e al cinema, la propaganda dei regimi dittatoriali ha superato la predicazione e hanno programmato il subconscio delle masse producendo persone che per un alto ideale erano pronte al sacrificio (e si sono sacrificate!).

Le persone che, nei secoli, si sono ribellate all'indottrinamento generale erano una minoranza con una grande forza di spirito e spesso con sacrificio. All'interno della Chiesa cattolica ci sono state eresie, martiri, ma anche spiriti ribelli che hanno riformato la chiesa per poi essere innalzati alla gloria degli altari. San Francesco è il più noto. I regimi totalitari sono stati scalzati da minoranze animate da spirito di giustizia e libertà.

Oggi sembra che tutto questo sia storia passata, che non si ripeterà più. Pericoloso sbaglio! La predicazione e la propaganda sono state sostituite dalla pubblicità con effetti peggiori.

La pubblicità non ha lo scopo di predicare il bene, di fare grande la patria oppure di far vincere un ideale di fratellanza universale. Lo scopo della pubblicità è solo di vendere!

Per vendere regala spettacoli in TV, ma è un regalo interessato. Un dirigente TV ha detto che il suo scopo è di “Vendere spettatori alla pubblicità”. Per farlo, come succedeva con la predicazione e la propaganda, programma il nostro subcosciente!
Predicazione e propaganda stimolavano l'altruismo, il desiderio di una grande patria, un grande ideale e quindi ad un maggiore civismo. La pubblicità, invece, mira a vendere e per questo si avvale dell'aiuto della parte animale del nostro subconscio: avidità, orgoglio, sensualità, egoismo.

Non ci illudiamo di essere liberi perché lo stato non è totalitario. Hanno imbottito la nostra memoria di concetti che ci portano inconsapevolmente a prendere certe decisioni di consumo e politiche che sono controproducenti per l'ambiente e lo Stato. Sono le nuove superstizioni, i nuovi indottrinamenti ai quali, come nei secoli precedenti, siamo chiamati a ribellarci! Ci vuole una spiritualità laica!
Giorgio Misuri

http://stores.lulu.com/giorgiomisuri

sabato, novembre 29, 2008

Scegliere di comprare l'informazione

La cosa più stupida che una persona possa credere è quella di essere intelligente e soprattutto di essere più intelligente di coloro che sono vissuti negli ultimi duemila anni. Non mi riferisco alla dotta ignoranza socratica (io so di non sapere e quindi ne so di più di coloro che non sanno di non sapere!), mi riferisco all'illusione di fare ragionamenti.

Da diecimila anni a questa parte il cervello umano non si è evoluto come la società. Lo stesso modo col quale gli antichi credevano a delle sciocchezze continua ancora oggi con nuove sciocchezze.

Noi non ragioniamo, facciamo solo associazioni di idee (per lo più senza fondamento).

E' facile da dimostrare. A un selvaggio è inutile spiegare come funziona una bussola, ma se gli dite che c'è un folletto che gira l'ago verso la stella polare, gli diventa tutto chiaro. Ad un saputone del XXI secolo, spiegate che l'ago punta al nord perché c'è un campo magnetico, ma la terra non è una calamita e sul campo magnetico ne sa quanto il selvaggio sul modo di comandare i folletti.
Ragionamento è solo quello scientifico. Quando applico un teorema, faccio una sequenza di associazioni che ha la stessa coerenza del teorema, ma bisogna ancora vedere se applico il teorema giusto.

Avere l'umiltà di sapere di non sapere ed essere cosciente di fare associazioni che possono essere corrette, ma non sono sempre quelle giuste da fare è il primo passo per essere uomini sicuri della propria insicurezza e pronti ad affrontare la vita armati di buon senso.

Per duemila anni (trascuro i precedenti) siamo stati guidati da grandi favole. Ci sono state le parabole del Vangelo, la favola comunista di un mondo senza ingiustizie economiche, la favola fascista dell'ordine sociale e dell'orgoglio nazionale. Quali favole ci guidano oggi? Lo ha detto un responsabile di una rete televisiva: “Noi vendiamo spettatori alla pubblicità!”.

Le favole moderne sono distribuite dalla pubblicità.

La storia ci insegna che nessuno impara qualcosa dalla storia. Questo fatto è già stato affrontato dai nostri predecessori e qui ricordo la riforma del teatro fatta da Goldoni in cui si comincia a recitare “a soggetto”. Prima c'era la commedia dell'arte, si recitava in base ad un impreciso canovaccio e gli attori, per uscire da sviluppi imprevisti e imbarazzanti dell'azione, ricorrevano a lazzi, volgarità e scemenze pur di tener viva l'attenzione degli spettatori. Goldoni, per porre freno a questa decadenza che tra l'altro faceva diminuire il numero di spettatori, introdusse la commedia interamente scritta.

E' quello che sta succedendo oggi con la TV. Pur di “vendere” spettatori alla pubblicità, la TV fa perno su tutte le debolezze umane: sensualità, interesse, furbizia, avidità, sangue... e queste sono le favole che guidano la nostra gioventù. Si lasciano trascinare semplicemente perché così è fatto il cervello umano, c'è quasi da rimpiangere la grandiosa retorica comunista e fascista che preparava uomini forti, seguaci di grandi ideali di fraternità e di progresso.

Come si esce da questo? Come hanno fatto tanti nostri antenati: prendendo esempio da coloro che nella storia non si erano lasciati influenzare dalla pubblicità dell'epoca (profeti, filosofi, condottieri, santi, statisti, scienziati) e scegliendo e comprando l'informazione.

L'informazione regalata diverte, ma lo fa per indirizzare l'attenzione sulla pubblicità che per vendere fa leva sugli istinti più bassi che rendono l'uomo simile all'animale.

Scegliere e comprare informazione vuol dire immettere nella nostra memoria ciò che noi vogliamo e costruirci come noi desideriamo.

E' importante cominciare con i bambini: per principio NON si compra quello che è pubblicizzato in TV; si comprano DVD e libri ben scelti, ci sono canali satellitari adatti, c'è scienza, storia, giochi istruttivi, amicizia con genitori e bambini animati dello stesso spirito... Per i giocattoli, si possono costruire con pochi mezzi e saranno giocattoli UNICI, fatti da mamma e papà. I più semplici, i più belli e anche i più economici.

Per gli adulti la strada è più dura. Ormai la nostra memoria è inquinata da decenni di esposizione a messaggi che subdolamente incitano a decidere d'impulso, per moda, falsando i criteri di importanza, privilegiando l'avere sull'essere. E' sempre stato così, ma sempre ci sono state persone che si sono sottratte a quest'influenza.

La prima cosa da imparare è che ad ogni verità, se ne può opporre un'altra uguale e contraria (lo yin e lo yang dei cinesi) o, per dirla all'occidentale, “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Poi bisogna, come per i bambini, bisogna scegliere e comprare l'informazione scartando quella "regalata". Libri, DVD, Internet, giornali (non uno solo, ma diversi e quelli che contengono molta pubblicità in pratica sono regalati. Come la TV, i giornali vendono lettori alla pubblicità)

La strada per non diventare schiavi è di non prostituirsi, di non vendersi. Molti per uscire dallo stato di sonno hanno bisogno di un leader che li guidi. Ci si può rivolgere a quelli del passato (profeti, filosofi, santi, condottieri, scienziati, statisti) che sono tuttora validi, ma nell'ultimo secolo si sono aggiunti alcuni importanti psicologi e soprattutto l'esperienza degli scienziati informatici nel trasformare le idee che avevano in testa nei complessi strumenti tecnologici che popolano la nostra esistenza. L'informatica è “filosofia in azione”, la parola diventa azione (tutti i mesi ricevete le bollette da pagare a casa) così come dovrebbe diventare azione il pensiero che avete in testa; dovrebbe far muovere il vostro corpo coerentemente con la vostra intenzione per ottenere il risultato voluto. Ci riuscite?

Una volta decisi a non essere “venduti” occorre “creatività”. A farne sentire la necessità contribuiscono il caso, la necessità, le crisi, la disperazione; ma non basta voler essere creativi per riuscirci, occorre uscire dal pensiero comune, leggere, studiare i comportamenti per poter decidere il proprio comportamento e non usare quello inconsciamente ereditato e educato. Qui entrano in gioco tecniche teatrali, conoscenze di psicologia e di conduzione degli uomini tutti argomenti interessanti che divertono, ma sono volti a formare personalità spiritualmente forti, indipendenti e capaci di guidare se stessi, la famiglia ed avere successi professionali.


Per i professionisti le discipline di “requirement eliciting” e “requirement engineering”, cioè “l'ingegneria delle richieste” – creatività applicata alla progettazione tecnica – sono un must.

(c) Creative commons Giorgio Misuri 2008

giovedì, novembre 27, 2008

Lavoro fungibile

Informazione al potere
gmisuri@tiscali.it

Mi sono imbattuto nella parola “fungibile” mentre ero alla RAI per una trasmissione e come molte persone poco familiari col burocratese ho dovuto subito ricorrere al vocabolario.

Un bene fungibile è un bene che si può sostituire con un altro così come un impiegato “fungibile” può essere sostituito senza problemi.

Questo mi fa pensare che ci sono persone che impiegano ore per spostarsi ogni giorno per recarsi al lavoro, ma che essendo “fungibili” potrebbero scambiarsi il posto di lavoro con un altro molto più vicino.

Beppe Grillo con la solita rabbiosa indignazione gridava che era inutile trasportare biscotti americani in Europa ed esportare biscotti europei in America: bastava scambiarsi le ricette!

Spostare le informazioni invece delle cose e le persone. Ecco un'idea!

Negli ultimi cinquanta anni, grazie ai computer, le informazioni circolano con la velocità della luce e tante cose che una volta erano impossibili oggi diventano fattibili. Le città attrezzate con mezzi pubblici che circolano regolarmente e paline elettroniche che danno i tempi di attesa hanno molto meno bisogno di spostamenti in macchina.

A Genova si sta studiando di introdurre un sistema elettronico per il controllo del trasporto merci in città. L'idea generatrice è che il trasporto è gratuito fintanto che il sistema stradale lo può sopportare, ma ogni eccesso deve essere a pagamento. Ogni trasportatore ha diritto ad un certo numero di accessi alla città e può cedere il suo diritto ad altri con un sistema simile alle “carte di credito”. Naturalmente la cosa è possibile perché gli accessi sono controllati, c'è un sistema di semafori sincronizzati con dati in tempo reale sui flussi di veicoli disponibili non solo via radio, ma anche su palmari via internet.

Si conoscono i problemi della giustizia: è troppo lenta! Se la elettronizziamo - come si sta facendo - sarà molto più veloce, ma si risolve solo una parte dei suoi problemi.

La differenza tra la burocrazia di cento anni fa e quella odierna è che allora i servizi erano destinati a grandi categorie di persone con necessità di certificazioni e bolli. Oggi la burocrazia ha accesso ai dati anagrafici ed economici del singolo cittadino e tutta la natura dei servizi può essere calibrata non sul bisogno globale della categoria, ma su quelli del singolo.

La differenza è abissale. Prima si poteva parlare di politica promettendo “una società in cui ognuno dia secondo le sue capacità e riceva secondo i suoi bisogni”, era un programma meraviglioso! Oggi non è più possibile, con l'informatica si possono calcolare i bisogni e il politico deve tenerne conto. La politica che parla col linguaggio di cento anni fa diffonde illusioni che fanno comodo per raccogliere consenso acritico e gestire la cosa pubblica pro domo propria.

Fare una proposta politica fondata sui dati disponibili è un lavoro scientifico ed abbiamo troppo pochi politici all'altezza di questo compito.

L' E-government, il governo gestito elettronicamente sta diventando una realtà. Richiede una mentalità diversa. Occorre “fantasia al potere”, ma una fantasia basata su dati solidi elaborati scientificamente. D'altra parte la facilità di accesso ai nostri dati sensibili invade pericolosamente la nostra “privacy”. A questo proposito mi viene in mente un celebre verso di Majakovskij:


La mia polizia mi difende


ma sulla sua strada Majakovskij incontrò il KGB. La pervasività dell'informazione gestita elettronicamente richiede una grande fiducia nelle istituzioni, nell'onestà, l'incorruttibilità, la dedizione dei governanti.
Oggi come cent'anni fa!

© Creative Commons Giorgio Misuri 2008
http://stores.lulu.com/giorgiomisuri

domenica, novembre 23, 2008

SUPERSTIZIONE MODERNA

Giulio Verne, in un suo romanzo, racconta di alcuni esploratori che mostravano a degli indigeni come la bussola puntasse sempre verso la croce del sud. Dopo la meraviglia, questi chiesero come funzionava, ma non riuscivano a capire niente di campo magnetico e altre diavolerie. Non sapendo come fare, infine gli esploratori spiegarono che nella bussola c'era un folletto e allora tutto divenne chiaro.

Noi ridiamo di queste cose. Ma il nostro cervello non è differente da quello dei selvaggi, non è differente nemmeno da quello del cacciatore di ottomila anni fa. C'è stata un'evoluzione culturale, ma non biologica. Crediamo con la stessa ingenuità a tutte le meraviglie della nostra tecnologia e le paure dei fantasmi e dei diavoli sono state sostituite dalle paure delle radiazioni, delle biotecnologie e della chimica.

Siamo tutti istruiti, ma quanto ne sappiamo di fisica nucleare per giudicare se l'esperimento del CERN può generare un buco nero? Solo dall'autorità degli scienziati. Esattamente come i selvaggi davanti all'autorità degli esploratori che sapevano come comandare i folletti!

Le vecchie superstizioni sono state sostituite da nuove che definiamo “razionali”. Cosa c'è di razionale nel credere a uno scienziato? Soltanto la fiducia che usi il metodo scientifico e che le sue conclusioni siano verificabili oggettivamente, ma la stessa fiducia può essere carpita da un millantatore che diventa l'equivalente di uno stregone.

Non dobbiamo nemmeno ridere degli strani riti e storie tramandate dalle religioni antiche. Sono serissimi se si interpretano come un sistema empirico per correggere lo strano modo del nostro cervello di interpretare il mondo.

La nostra educazione ci illude che le nostre decisioni nascano dalla coscienza, in realtà tutto il corpo partecipa al processo decisionale. Conta la tonicità dei muscoli, la digestione e altri fattori biologici e poi le pulsioni temperamentali, la memoria e – per ultimo, ma proprio per ultimo – la coscienza; di modo che in realtà non è la coscienza che guida il corpo, ma molto spesso è il corpo che suggerisce alla coscienza la decisione da prendere. Così succede che – intelligentemente – prendiamo decisioni sbagliate.

E' semplice da spiegare, ma per correggerlo occorre riorganizzare la memoria in modo da evitare decisioni impulsive e dannose. Stregoni e maghi hanno diffuso superstizioni, le religioni, in particolare quella cristiana, parabole educative i cui buoni principi sono stati in gran parte interiorizzati dalla società laica. I regimi totalitari hanno ripreso il meccanismo diffondendo messaggi di speranza come “Proletari di tutti i paesi, unitevi!” o di rivincita “Deutchland uber alles”. Oggi il meccanismo è usato per il marketing economico e da ultimo dal marketing politico.

Siamo talmente occupati dall' attività lavorativa e immersi in una valanga di stimoli pubblicitari che non troviamo il tempo per mettere ordine nella nostra memoria; eppure è importante! Ci sono propinati messaggi per credere al tale prodotto, a tale scienziato, a tale politico e scegliamo seguendo lo stimolo e non la ragione.

Coloro che usano i computer sanno benissimo che esiste un “sistema operativo”. Si può usare il computer anche sapendo pochissime cose al riguardo, basta per fare l'essenziale: scrivere, gestire la posta, fare qualche calcolo, ma se per disgrazia o per un virus occorre conoscere uno script o una dll... Bisogna saperne di più. Allo stesso modo anche l'uomo ha un “sistema operativo” che gli permette di parlare, nutrirsi, gestire la sessualità, ma per usare a fondo tutte le risorse dell'intelligenza dovrebbe saperne di più su come il suo corpo influenza le decisioni razionali.

Se vogliamo cambiare la nostra vita personale, familiare, professionale e anche la politica, è essenziale diffondere le nozioni psicologiche essenziali su come funziona la nostra mente. Prima che per la politica è importante per sé, appunto, e per i propri rapporti familiari e di lavoro. Capito questo, le decisioni politiche saranno prese con vera coscienza.

Dato che per uscire dai condizionamenti occorre solo riorganizzare la propria memoria, si può fare in vari modi:

Usando favole, parabole, immagini, aneddoti, aforismi (il modo più antico e divertente, è una pubblicità che può essere molto positiva! Usata dal marketing economico-politico invece...)

L'esoterismo derivato da Ermete Trimegisto e rivalutato da Marsilio Ficino (misterioso e stimolante, ma anche fonte di superstizioni)

Studiando approfonditamente classici, filosofi, statisti, strateghi militari (necessita di lunghi anni di studio)

Psicologia (Spiega i perché, ma ha difficoltà a indicare come uscire dai condizionamenti)

“Ingegneria delle richieste”, il modo professionale di progettare che – dovendo costruire sistemi che funzionano – non può e non deve e essere condizionato da pregiudizi e approssimazioni.

Neuroscienze: si cominciano a comprendere i meccanismi decisionali a livello neuronale, ma c'è ancora molto da scoprire e per ora serve solo come curiosità scientifica.

Coloro che guidano economicamente, politicamente e culturalmente la nostra vita usano scientificamente la pubblicità per condizionare i nostri comportamenti economici, sociali e politici. In qualche modo programmano il nostro subcosciente, il nostro “sistema operativo”. Possiamo reagire e rispondere con coscienza (e non sub-coscienza), ma bisogna prima di tutto sapere che si può fare, volerlo fare e poi dedicare del tempo per farlo.

Gestione delle informazioni, ecobusiness e senso critico

In rete sta circolando un tam tam su l'efficacia del sistema Biowashball per lavare senza detersivo. Vi voglio esprimere i molti dubbi che ho al riguardo. Lo posto perché è un ottimo argomento per esercitare il senso critico che è la cosa più abbondante che ci sia, perché nessuno ammette di non averne.

Sorvolo la parte in cui si esaltano i vantaggi ambientali ed economici del sistema, sono stato inizialmente impressionato dal certificato Swiss Pharmacode 3769669 che lo garantisce. Era presente un mesetto fa, ma adesso è stato sostituito da test di un laboratorio coreano!

Lo Swiss Pharmacode non è un ente governativo, i soci sono:
The Associations of the Pharmaceutical Industry in Switzerland:
SGCI Chemie Pharma Schweiz (Swiss Society of Chemical Industries / Schweizerische Gesell-
schaft für Chemische Industrie / Société Suisse des Industries Chimiques),
ASSGP (Swiss Association of Manufacturers of Non Prescription Medicines / Schweizerischer
Fachverband der Hersteller rezeptfreier Heilmittel / Association Suisse des Fabricants de Médi
caments non soumis à la Prescription)3,
Intergenerika (Association of the Generic Medicines Manufactures in Switzerland / Verband der
Generikahersteller in der Schweiz / Union Suisse des Fabricants de Génériques),
Interpharma (Swiss Pharmaceutical Research Companies / Verband der forschenden phar-
mazeutischen Firmen der Schweiz / Association des Maisons Suisses de Recherche Pharma-
ceutique) and vips (Vereinigung Pharmafirmen in der Schweiz / Association des entreprises pharmaceutiques en Suisse)


Non avendo ritrovato dopo un mese la citazione dello Swiss Pharmacode, penso che abbiano dovuto ritirarlo.

Nel sito è rimasta invece questa perla. Cito:

Sono i potenti raggi infrarossi emessi dalle ceramiche della Biowashball che disgregano le molecole d'idrogeno dell'acqua per aumentare il movimento molecolare. Questa azione dona all’acqua una grande capacità di penetrazione e aumenta il suo potere lavante.
(Verificato il 22/11/08)

Se veramente "disgregano le molecole d'idrogeno" si meritano un premio Nobel. Comunque i “potenti raggi infrarossi” non sono altro che calore. Per avere effetto dovrebbero scaldare l'acqua a cento gradi e tutti i microbi dovrebbero andare a lessarsi e farsi maciullare tra le palline contenute nella sfera.

La spiegazione del funzionamento prosegue con parole poco comprensibili ai non specialisti ma di grande effetto.

Il materiale riportato è ampiamente sufficienti per dare un'opinione!

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca:

La pallina costa €35. Centomila palline vendute con pubblicità quasi gratuita grazie al tam tam fanno 350.000€ di fatturato con più del 50% di profitto.

L'acqua, di per sé, è detergente e – pallina o no – il bucato esce più pulito di quando è entrato. Questo basterà per illudere quelli che l'hanno comprato che è un portento anche se non soddisfacente al 100%. Mi asseriscono (e ci credo) che una o due palline da tennis hanno lo stesso effetto del biowashball.

Il risultato è che non comprerò quell'aggeggio e invito alla prudenza nel diffondere la notizia.
Ho fatto questa analisi per invitare a fare molta attenzione a divulgare leggende metropolitane. La giusta passione che abbiamo per salvare l'ambiente è naturalmente sfruttata da furbi che poi discreditano gli onesti.

(c) creative commons Giorgio misuri

venerdì, novembre 07, 2008

Sarò breve

L’oratore

T’hanno incastrato, t’hanno inchiodato,
tu l’hai voluto, ci sei caduto,
or ti dimeni, più non ti freni,
ti manca l’aria, hai l’orticaria,
tu vuoi uscire, devi sorbire,
discorsi solenni, verità perenni

e l’oratore, senza pudore,
fraseggia, traccheggia,
volta, e rivolta,
concetti, perfetti,
logica profonda,
patologica... ma feconda!

Tu vuoi che smetta, hai tanta fretta,
ma come parla... Ih! Come ciarla,
quando finisci, dai... compatisci

(e l’oratore, senza pudore…
ecc. ecc.)

Ecco, s’è calmato, oddio ha finito,
sogno beato, momento ambito,
che emozione!
La CON-CLU-SIO-NE!

E il professore...
(fa una pausa, tossicchia, aggiusta il microfono)
e con voce greve continua… “Sarò breve!”

martedì, settembre 16, 2008

Siamo persone serie

Siamo persone serie!

Marco Travaglio illustra bene come le nuove leggi per garantire la sicurezza proclamate dal governo saranno assolutamente inapplicabili e quindi tutto rimarrà come prima, ma i giornali non parleranno più del problema e - occhio non vede, cuore non sente - sembrerà tutto in ordine (naturalmente fino al prossimo scandalo, ma si ripeterà il solito rituale).

Purtroppo essere seri vuol dire essere in svantaggio rispetto a chi sa pubblicizzare le proprie illusioni. Le persone serie non possono promettere soluzioni miracolose, ma inapplicabili! Occorre preparare progetti seri.

Progetti seri!

Prima di esporre un'idea progettuale bisogna:

- Sapere COME attuarla
- con quali MEZZI
- in quale QUANTITA', con quale PORTATA
- con quale FINALITA', per ottenere quale risultato
- DOVE
- QUANDO (fasi e tempi)
- CON QUALI ESPERIENZE (Inutile reinventare la ruota)
- Con quali OPPORTUNITA' e QUALI DIFFICOLTA'
- Con quali PREVISIONI di costi e di ricavi

E questo TENENDO CONTO DI TUTTI I DETTAGLI! E cioè:

- A livello direttivo
- A livello tecnico
- A livello
operativo

I trucchi di giornali e TV

Trucco 1: giornali e delle TV danno notizie a livello direttivo, ma senza dilungarsi sui problemi tecnici e operativi, del resto è obiettivamente impossibile: fare un progetto è un lavoro che può richiedere dei mesi coinvolgendo ingegneri, giuristi, economisti ecc. perciò i bravi consulenti sono pagati molto bene e ci sono consulenti da strapazzo che brigano per ottenere l'incarico solo per incassare gli emolumenti.

Smascheramento trucco 1: ogni progetto politico deve essere spiegato a livello tecnico ed operativo su internet. Sono documenti complessi, ma se ne possono estrarre indicatori significativi come per esempio quanto costerà per ogni cittadino? A quale data sarà operativo? e si possono confrontare opinioni tra vari esperti e giudicare in seguito quali sono quelli competenti.


Trucco 2:
giornali e TV parlano sempre del futuro e mai del passato. Che risultati ha dato il decantato progetto dell'anno scorso?

Smascheramento trucco 2: Avere memoria! Confrontare i risultati con le previsioni!

Ma cosa ci posso fare?

è la desolata risposta di chi vorrebbe cambiare e non sa come. Eppure è semplice, esigere dalla maggioranza la trasparenza delle decisioni a livello direttivo, tecnico e operativo. Registrare le previsioni della maggioranza e dell'opposizione sui progetti e confrontarle con i risultati. Se un partito non ha un sito in cui è esposto il progetto e le tappe e i tempi di realizzazione non è serio! Scrivere a giornali, TV e deputati che volete queste notizie, una lettera non serve a niente, ma diecimila, centomila lettere fanno riflettere! Chi manipola l'opinione è molto sensibile all'opinione!

Giorgio Misuri


http://ideocoordinate.blogspot.com/
Per chi ne vuole sapere di più può scaricare gratis: Gestire la complessità

venerdì, agosto 22, 2008

Costruire il proprio futuro 5: Complessità

Nei post precedenti, ho insistito sulla necessità di “star bene insieme” per creare un'impresa con degli amici in un'amena località in modo da star bene insieme nel lavoro e nella vita. È una condizione necessaria, ma non sufficiente!

Una volta ottenuta une partecipazione sincera ed entusiasta ad un progetto, occorre gestire la complessità non solo dei rapporti umani, ma anche di quelli professionali.

Tutti conoscono la legge di Murphy. “Se un guaio può succedere, certamente succederà”.

Un esempio classico è il fallimento del lancio del satellite francese Arianne V (ma casi simili li hanno subiti anche americani e russi).

Se chiedo che numero c'è dopo 999, mi rispondete 1000; ma se non c'è posto per l'uno? Il risultato è 000! In informatica si chiama overflow e quando succede il computer va in crash. Gli informatici lo sanno e per sicurezza raddoppiano i computer, se uno fallisce, l'altro continua. In quel caso purtroppo il secondo computer era aveva lo stesso programma del primo invece di averne uno fatto da un'altra équipe che forse non avrebbe avuto quell'errore. Dunque anche il secondo computer va in crash e il lancio fallisce. Risultato cinque miliardi di franchi in fumo e anni di lavoro perduti. Ciliegina sulla torta il programma NON ERA PIU' NECESSARIO! Era utile solo nei lanci precedenti, ma saggiamente il direttore del progetto aveva detto “non tocchiamo quello che funziona”.

Qualche volta il buon senso tradisce.

In un progetto complesso ogni minimo dettaglio deve essere perfetto e nella nostra vita tutto è complesso: la tecnologia, la società e... noi stessi.

I lanci Arianne non si sono fermati e le versioni successive si sono rivelate affidabili proprio perché tutto è meticolosamente verificato. Uomini e mezzi cooperano in armonia seguendo procedure dolorosamente sperimentate e perciò attentamente studiate.

Per costruire il proprio futuro professionale e personale, occorre imparare a gestire i sistemi complessi umani e tecnici. Ci vuole molto “buon senso”, ma non basta: ci vuole metodo. Non bisogna pensare che il metodo sia opprimente, di solito lo si assimila cooperando in un gruppo e diventa una seconda natura che permette di essere creativi al massimo, perché il metodo evita di cadere in errori già sperimentati da altri.

Si attribuiscono molti mali della politica a ruberie, intrallazzi ecc. La magistratura ne ha scoperti molti, ma a questi bisogna aggiungere quelli dovuti all'ignoranza nella gestione della complessità.

lunedì, luglio 21, 2008

Costruire il proprio futuro 4. Se il cuore avesse ragione...

Lo scopo è sempre quello esposto nei precedenti post: 1, 2, 3: Creare un'impresa con degli amici in un'amena località turistica in modo da star bene insieme nel lavoro e nella vita.

I problemi tecnici ed economici sono risolvibili, la cosa più difficile è lo “stare bene insieme”. Come si è visto, Charles Fourier aveva le sue idee, ma non hanno funzionato perché:

Se il cuore avesse ragione... non ci sarebbero coppie infelici!

affinché la cosa funzioni occorre agire con INTELLIGENZA!

Siamo tutti istruiti e intelligenti, anzi abbiamo DUE intelligenze! Quella emotiva e quella razionale. Sono andato a cercare la rivista “Sistemi intelligenti” ed. Il Mulino su internet, ecco alcuni titoli:

  • Cognizione, emozione e neuroeconomia

  • Alcune idee sulle preferenze dei consumatori

  • Interazioni virtuose tra psicologia della decisione ed economia comportamentale

  • Scelte di consumo e valore

L'interesse maggiore della ricerca si concentra sulle motivazioni d'acquisto. Si sa che sono emotive, si studia l'emotività, si abusa dell'emotività delle persone per condizionare consumi e scelte politiche. Per “ Creare un'impresa con degli amici in un'amena località turistica” bisogna essere razionali e prima di tutto capire come funzionano i meccanismi decisionali subconsci che non solo ci fanno comportare come burattini consumatori, ma ancora peggio minano la stabilità della famiglia e la vita professionale.

Siccome le decisioni inconsce sono abbastanza prevedibili, Charles Fourier pensava di compensarle combinando caratteri complementari, a Firenze si dice “poggio e buca fanno pari”! Gli astrologi fanno grandi discorsi sulla compatibilità caratteriale dei vari segni, sono osservazioni empiriche vecchie di secoli, ma si può e si deve fare meglio.

I sentimenti sono condizionati dal bisogno, dalle paure, dall' ordine sociale e dall'educazione (comprendendo nell'educazione pubblicità, divismo e spettacoli), ma possono essere guidati verso comportamenti positivi e non distruttivi della propria vita professionale e sentimentale. Per farlo occorre solo USARE LE DUE INTELLIGENZE, quella emotiva e quella razionale.

Avete notato che nei titoli di giornale si parla spesso di rissa, disputa, insulti, attacchi ecc. Sono parole che parlano delle relazioni(*) tra i protagonisti e non dei fatti! Molto spesso il testo dell'articolo smentisce il titolo (ma tanto la gente legge solo il titolo e solo quello sarà ripetuto dalle TV). Il messaggio trasmette un'opinione e non un'informazione!

In America, un presidente sorpreso a dire una bugia perde in credibilità, rischia l'impeachment e rovina la propria carriera politica. Ci vuole un po' d'America anche in Italia. Quando qualcuno cerca di rifilare un'opinione là dove ci vuole informazione non deve più essere credibile!

Per creare un'impresa con degli amici in un'amena località turistica... occorrono persone che sappiano fare la differenza tra opinioni e informazioni e sappiano cercare, analizzare, elaborare e gestire informazioni. È utile non solo per la professione, ma anche per la famiglia.


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(*) Un autore molto citato sull'argomento è Paul Watzlawick, autore di “Pragmatica della comunicazione umana” e di molti altri libri sulla comunicazione

domenica, luglio 20, 2008

Costruire il proprio futuro 3. Un lavoro gradevole in un ambiente piacevole

Nei due precedenti post Creare il proprio futuro e Costruire il proprio futuro scrivevo della bella utopia di Charles Fourier che oggi si potrebbe esprimere così:

Un'impresa in un'amena località turistica con dei dipendenti, tutti amici, che vivono in una casa-vacanza fatta di monolocali, ma con grandi spazi comuni e in cui ognuno dà un contributo al benessere di tutti col proprio lavoro secondo le proprie inclinazioni.

La nostra bell'Italia è ancora ricca di luoghi poco frequentati e adatti allo scopo. Ce n'è uno poco conosciuto, a mezza montagna, vicino a un pescoso laghetto, a un tiro di scoppio dagli impianti di risalita per chi ama sciare, dove c'è un albergo che ha chiuso per mancanza di clienti. Un luogo ideale per chi ama l'ambiente e la vita tranquilla per starci d'incanto, lontano dall'affanno e l'inquinamento delle grandi città, ma non estraneo alla vita nazionale.

Per realizzare questo sogno basta una buona idea realizzabile in quelle condizioni che possa diventare un sostegno economico e, la parte più difficile, una ventina di ragazzi e ragazze che stiano bene insieme disposti a lavorare sodo per realizzarla.

È possibile, altri lo hanno fatto, ma c'è un sacco di gente che – appena finito gli studi – cerca affannosamente un'occupazione seguendo ciecamente le regole comuni e non osa sognare.

I nostri bisnonni sognavano un'Italia unita, poi l'hanno voluta libera e adesso... bisogna continuare. Hanno realizzato solo in parte i loro sogni, ma c'è ancora molto da fare ed ora tocca a noi!

Quel simpaticone di Fourier nel suo falansterio (tra l'altro architettonicamente ben congegnato) voleva dare libero sfogo ai sentimenti. Come molte persone geniali in anticipo sul loro tempo è stato incompreso, ma non ha completamente fallito. Il seme che ha lasciato continua a crescere in tante coscienze.

L'idea era buona, aveva trovato dei finanziamenti, aveva individuato che il problema principale era lo stare bene insieme, ma la soluzione che vagheggiava non ha funzionato perché:

Se il cuore avesse ragione... non ci sarebbero coppie infelici!

Da Freud a oggi gli psicologi hanno approfondito la conoscenza del cuore umano, ma questa scienza è usata principalmente da coloro che sono interessati a provocare acquisti compulsivi! Le tecniche di persuasione sono usate a scopi di marketing economico e politico e funzionano!!!!!!!

Prima di sognare un futuro migliore, bisogna conoscere i trucchi che ci ingannano, solo così saremo capaci di realizzare i nostri sogni.

I problemi da superare sono umani e tecnici. Se continuate a cliccare sui miei post, possiamo approfondirli.

sabato, luglio 12, 2008

Costruire il proprio futuro 2. Parliamone.

Nel precedente post su Charles Fourier scrivevo: Pensate: per poter godere di qualche ora di rilassamento e un mese di meritate vacanze, la maggior parte delle persone deve alzarsi presto la mattina, fare un mestiere che non ha scelto, tornare stanco la sera per abbrutirsi guardando insulsi telefilm, ma è una condanna solo per chi non vuole cercare un'altra soluzione come quella che più avanti indicavo: Confrontatelo un'impresa in un'amena località turistica con dei dipendenti, tutti amici, che vivono in una casa-vacanza fatta di monolocali, ma con grandi spazi comuni e in cui ognuno dà un contributo al benessere comune col proprio lavoro secondo le proprie inclinazioni. Le giovani madri si occuperanno dell'asilo, chi ha il pollice verde del giardino e dell'orto, chi ha la vocazione dell'insegnamento della scuola e altri dell'azienda. Niente stress da spostamenti quotidiani, un servizio di “car sharing” se c'è bisogno dell'auto ecc.
Risultato: rilassamento e serenità, si esce dal lavoro e si continua ad essere tra amici per fare sport o altre occupazioni ricreative. Vacanze tutto l'anno!

Per arrivare a tanto sembra che l'ostacolo principale sia economico. Non è propriamente così, il capitale maggiore per costruire un'impresa è quello umano e la storia ci dà innumerevoli esempi di persone motivate da un ideale civile o religioso che hanno compiuto opere inimmaginabili. Di solito succede in momenti di grande crisi quando guerre, rivoluzioni, carestie costringono ad essere inventivi e solidali. Sarebbe intelligente non aspettare il culmine della crisi economica ed ecologica che si sta preparando per trovare la motivazione.

Si hanno recenti esempi di piccole imprese nate da un'idea geniale e diventate grandi come Microsoft e Google. Per fortuna in Italia idee geniali ne abbiamo sempre avute e ci sono ancora, devono solo trovare un gruppo entusiasta, disponibile a lavorarci sodo per costruirsi una vita come vuole e non come è imposto dalle regole generali. Tra l'altro siamo tutti d'accordo che bisogna usare energie rinnovabili, case ecologicamente economiche e riciclare, tutte abitudini risparmiose che permettono di vivere con minori risorse e sono un ideale da esortare per salvare la terra.

Per ottenere tutto questo, bisogna prima di tutto parlarne. Cerchiamoci, abbiamo internet, chi ha un'idea da imprenditore la faccia circolare e ... prepariamoci.

Prepariamoci perché un'impresa ha successo solo se c'è una buona cultura di governo. La più semplice è avere un capo che decide tutto, meglio se è un capo carismatico e amato da tutti e non uno nello stile di Hitler, ma queste persone sono rare e il sistema ha un difetto fondamentale: se impazzisce il capo diventa pazzo tutto il sistema.

L'utopia di Charles Fourier era di combinare in modo armonioso i vari caratteri, ma non ha funzionato perché i sentimenti, quando non sono controllati da severe regole, doveri e pregiudizi, prendono il sopravvento sulla ragione e diventano distruttive. Questo è il principale motivo perché le piccole comunità che si sono formate sono tenute insieme da un grande ideale, da una fede religiosa o dalla paura di un nemico; sono tutti motivi sufficienti per imporre doveri e reprimere i sentimenti.

Oggi nemmeno nella famiglia si può più comandare come una volta e se non si può e non si vuole essere autoritari, occorre cercare soluzioni accettabili da tutti. Per arrivarci occorre avere conoscenze di psicologia un po' più approfondite di quella dei segni astrologici, bisogna saper e sapersi organizzare, saper ascoltare e farsi intendere.

Parliamone. È utile per sé, per la famiglia, per il lavoro e per creare, almeno in piccolo, quel mondo ideale che è stata la grande illusione dei rivoluzionari del secolo scorso.

venerdì, giugno 27, 2008

Lettera di un soldato tedesco sconosciuto

Non vi scandalizzate se di seguito troverete la lettera di un nazista e di un fucilato per la resistenza. Erano due persone buone, convinte dei loro ideali e per questi ideali hanno dato la vita.

Leggete e riflettete sulle convinzioni che oggi vi guidano.
Sono corrette?

La lettera che segue è stata trovata da uno storico nel campo abbandonato dai tedeschi durante lo sbarco in Normandia.

Non c'era né nome né indirizzo e non si sa chi l'abbia scritta né a chi fosse indirizzata.

Erika amore mio, Ti arrivano ancora le mie lettere? Comunque sia ho voglia di parlare con te, non di rattristarti. Verrà un giorno in cui la luce della verità e della chiarezza riscatteranno questo periodo di umiliazioni. Sono appena andato a fare una passeggiata sotto un bel sole caldo fino a Bagnolles. Ma non ci son arrivato. Per via ho raccolto un rametto di erica e me lo sono messo sul cuore. Tutte le piccole creature della natura erano venute fuori: come ronzavano in alto e in basso le api, i bombi, gli insetti, proprio come nel lontano 1926. Oggi la musica è tutt' altra, è una musica che semina distruzione e morte. Mi meraviglio sempre di come io possa prendere tutto con tranquillità. Dipende forse dalla certezza del tuo amore, solido come una roccia? Ti ho scritto una lettera che dovrai leggere però solo nel caso che io non ritorni. Non so se ti arriverà. Ma sai che cosa voglio dire a te e alle ragazze. Ho lasciato in ordine tutte le mie faccende.

Tutto ciò che l' amore può esprimere io ve l' ho già espresso. Le ragazze sono già avviate per la loro strada, ormai indipendenti, e sapranno trovare la loro via qualsiasi cosa capiti. Non sarà certo facile in questo caso, ma la vita non è tutta rose e fiori.


Ieri sera abbiamo realizzato una piccola "ora del soldato" e ci siamo messi a cantare fino a notte canzoni di guerra e canzoni popolari. Che mai sarebbe un tedesco senza il canto? Il cielo della sera era tutto illuminato dal bagliore delle esplosioni. Si pensa sempre che la terra porti alla luce nuova vita, ma ora porta solo morte.


Quale ordine nuovo potrà sorgere da questa sinfonia del diavolo? Potrà davvero una visione, forte della fede da cui è sorretta, nascere in un nuovo mondo? L' ordine sociale che ha la sua radice nel Nazionalsocialismo non deve essere rinviato per sempre.

Ma basta di ciò... quello che resta è un grande amore e una totale fedeltà, il riconoscimento insomma dell' eterna fonte della vita. Stringo forte tra le braccia te e le ragazze, grato di quanto mi avete sempre dato, il tuo Fritz.

Max Hasting - OVERLORD - Il D-day e la battaglia di Normandia - Mondadori 1985


Bisogna distinguere tra l'errante e l'errore.


Questa commovente lettera scritta da un nazista convinto fino all'ultim'ora ne è una testimonianza sconcertante per chi è abituato a considerare i nazisti come belve stupide e feroci.

Quante persone, ancora oggi, sostengono con fervore posizioni politiche disastrose per l'Italia.



La lettera che segue è una dei tanti condannati a morte durante la Resistenza.
Giordano Cavestro (Mirko)

Di anni 18 - studente di scuola media - nato a Parma il 30 novembre 1925 -. Nel 1940 dà vita, di sua iniziativa, ad un bollettino antifascista attorno al quale si mobilitano numerosi militanti - dopo l'8 settembre1943 lo stesso nucleo diventa centro organizzativo e propulsore delle prime attività partigiane nella zona di Parma -. Catturato il 7 aprile 1944 a Montagnana (Parma), nel corso di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti - tradotto nelle carceri di Parma -. Processato il 14 aprile 1944 dal Tribunale Militare di Parma - condannato a morte, quindi graziato condizionalmente e trattenuto come ostaggio -. Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia all'uccisione di quattro militi, con Raimondo Pelinghelli, Vito Salmi, Nello Venturini ed Erasmo Venusti.




Parma, 4-5-1944

Cari compagni, ora tocca a noi.

Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.

Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.

Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.

Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.

La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.

Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.

(Ripreso da: http://www.romacivica.net/anpiroma/documenti/documenti7.html)


domenica, giugno 22, 2008

Imparare da Hitler, citazioni dal “Mein kampf”

Hitler era un'intelligenza perversa, un accorto manipolatore delle masse, ogni sincero sostenitore della Pace deve leggere il Mein Kampf dove sono scritti con grande sincerità i modi per ingannare la gente.

Solo quando tutti conosceranno questi metodi
diventerà impossibile usarli!

Ecco alcune citazioni tratte da Mein kampf. (La mia guerra) Pegaso Edizioni 1970

Bisogna capire questo: quando un popolo mostra una quantità di grossa energia tendente ad un fine, e ha evitato l' indolenza delle grandi masse, i pochi diventano padroni dei più.

(Pag. 37)

Perciò lo stato deve apparire come il conservatore di un futuro millenario, di fronte al quale la volontà e l' egoismo dell' individuo non hanno nessun valore e devono sottomettersi.
(Pag. 41)


Non è indispensabile colmare i cervelli giovani di una quantità di nozioni di cui, come sappiamo per esperienza, ricorderanno solo una minima parte e non il necessario, ma solo le cose di poco valore, perché il fanciullo non può fare una razionale scelta degli argomenti che gli vengono imposti.

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Il principio di base che rese l' esercito prussiano il meraviglioso strumento del popolo tedesco, dovrà essere in futuro il fondamento della nostra organizzazione statale: autorità di ogni dirigente verso il basso, responsabilità verso i superiori.

Anche in avvenire non potremo privarci di quelle corporazioni che chiamiamo Consigli. Ma allora essi consiglieranno veramente, mentre un solo individuo avrà la responsabilità e di conseguenza l' autorità e il comando. I Consigli in sé sono utili perché in essi i cervelli dotati hanno possibilità di emergere e ad essi il capo potrà affidare mansioni di responsabilità.
Pag. 87-88


[I partiti politici] Rinunciano a combattere per un' idea universale e cercano di ottenere, con la cosiddetta "collaborazione positiva" in fretta, nella mangiatoia del governo presente e di rimanervi il più tempo possibile.
Pag. 99

Non è indispensabile che ogni combattente per quest' idea abbia una cognizione completa delle ultime concezioni, degli ultimi pensieri dei dirigenti del movimento. A lui è sufficiente saperne con esattezza solo alcuni dei maggiori; nella sua mente devono essere impressi in modo inalterabile i principi basilari della dottrina, in modo che resti completamente sicuro della necessità della vittoria del movimento. In questo modo il singolo soldato non viene istruito sui problemi dell' alta strategia: a lui basta essere educato a una ferrea disciplina, ad una entusiastica convinzione del buon diritto e dell' energia della sua causa e alla completa abnegazione ad essa. Lo stesso deve succedere del singolo partigiano di un movimento molto grande, di grande avvenire, di forte volontà. Come non sarebbe valido un esercito in cui i soldati fossero o credessero di essere generali, così non sarebbe valido un movimento politico come rappresentante di un' idea, se non fosse altro che un' unione di individui coscienti. No ad esso servono anche i soldati semplici senza i quali non si attua una profonda disciplina.

Una organizzazione può sopravvivere soltanto se una grande moltitudine sentimentale è soggetta a un più alto comando intellettuale. Un gruppo di 200 uomini d' uguale quoziente intellettuale sarebbe, col passare del tempo, meno disciplinabile che una compagnia di 190 con un quoziente intellettuale inferiore e 10 di grande cultura.
Pag. 97

Perché mentre i partiti borghesi, nel loro uguale grado intellettuale, formano un gruppo insubordinato e inabile, il marxismo col suo meno dotato materiale umano, un esercito di soldati di partito, che ora sono subordinati al loro capo ebreo, così come un tempo erano subordinati al loro ufficiale tedesco.
Pag 97


Non si comprese mai che la forza di un partito politico non si trova nella grande intelligenza dei singoli componenti, ma in una ordinata subordinazione dei singoli verso il comando intellettuale.
Pag. 97


Cap. V

Il Partito Nazional Socialista non doveva essere l' usciere, ma il padrone dell' opinione pubblica! Non schiavo, ma padrone della moltitudine.
Pag. 106


In alcuni casi a me fu necessaria una forza suprema per non permettere che la nave del nostro movimento, seguisse la corrente fatta ad arte, la corrente generale.
Pag. 107

Allora appresi in poco tempo un fatto fondamentale, cioè togliere subito dall' avversario le armi dell' obbiezione. ... A tale scopo era necessario citare già tutte le eventuali repliche e dimostrarne l' infondatezza; così l' ascoltatore di buona fede (anche se già pieno delle repliche che gli erano state insegnate) era facilmente reso disponibile, grazie all' anticipata esclusione delle opinioni inculcate nella sua mente. L' argomento insegnatogli restava confutato da sé, ed egli diventava sempre più attento al mio discorso.
Pag. 108-109


sabato, giugno 14, 2008

Creare il proprio futuro

Charles Fourier (1772-1837) è poco noto in Italia, ma la sua sete di libertà e di giustizia contro l'alienamento provocato dalla nascente civiltà industriale è attualissimo ancora oggi. Pensate: per poter godere di qualche ora di rilassamento e un mese di meritate vacanze, la maggior parte delle persone deve alzarsi presto la mattina, fare un mestiere che non ha scelto, tornare stanco la sera per abbrutirsi guardando insulsi telefilm.
Il pensiero di Fourier era di dare libero sfogo alle passioni: ognuno partecipi allo sforzo produtti­vo secondo le proprie inclinazioni e per il resto viva liberamente come vuole e con chi vuole. Secondo lui per far cessare i vizi della società civilizzata basta dar fiducia alle indicazioni date dall' attrazione passionale, questo impulso dato dalla natura anteriore alla riflessione e persistente malgrado l'opposizione del dovere, del pregiudizio ecc.
Sosteneva, non senza qualche ragione, che il costringere le persone a delle regole e contrarie alla loro natura e quindi mal sopportare porta all'ipocrisia, la falsità. È alienante. Naturalmente al suo tempo fu trattato da pornografo perché preconizzava la liberazione della donna e scrisse anche un libretto elenco analitico dei cornuti (V. Wikipedia Charles Fourier, più completo in francese e inglese)
Furono fatti vari tentativi, tutti falliti, di formare una società come aveva pensato. Per lui il falansterio era un incrocio tra la falange e il monastero ed era una struttura produttiva (agricola) autosufficiente con vasti spazi comuni, spazi privati, laboratori ecc. Fourier, commentato anche da Carlo Marx, è considerato un socialista utopico ma vale la pena riflettere sulle costrizioni della personalità che la produzione di massa comporta anche alla luce degli anni che ci attendono con scarsità di risorse energetiche, minacce ambientali e persino ristrettezze alimentari.
Prendiamo uno stabile cittadino di cinque piani con dieci appartamenti e cioè dieci cucine, dieci salotti, venti televisori, con persone che a malapena conoscono il nome dei coinquilini scritto sui campanelli. Ogni mattina si disperdono verso venti posti di lavoro che raggiungono dopo un'ora di stressante stop and go in chilometrici ingorghi.
Confrontatelo un'impresa in un'amena località turistica con dei dipendenti, tutti amici, che vivono in una casa-vacanza fatta di monolocali, ma con grandi spazi comuni e in cui ognuno dà un contributo al benessere comune col proprio lavoro secondo le proprie inclinazioni. Le giovani madri si occuperanno dell'asilo, chi ha il pollice verde del giardino e dell'orto, chi ha la vocazione dell'insegnamento della scuola e altri dell'azienda. Niente stress da spostamenti quotidiani, un servizio di “car sharing” se c'è bisogno dell'auto ecc.
Risultato: rilassamento e serenità, si esce dal lavoro e si continua ad essere tra amici per fare sport o altre occupazioni ricreative. Vacanze tutto l'anno!
Utopia? Ci sono esempi di piccole comunità che vivono in questo modo. Negli anni '70, quando i programmatori di computer erano pochi, richiestissimi e sempre pronti a cambiare ditta per migliorare, le aziende informatiche inglesi si spostavano in piccoli centri fidelizzando i dipendenti che si costruivano la casa, stringevano amicizie e diventavano meno propensi a spostarsi.
Le imprese che agiscono così esistono e sono lungimiranti, sanno che la qualità della vita è importante quanto lo stipendio. Siamo in un paese libero, ci possiamo organizzare come vogliamo. Le telecomunicazioni, la rete, l'informatica per molti mestieri non ci costringono a concentrarci in congestionate metropoli.
Giovani, non restate intrappolati in una società opprimente. I vostri nonni hanno dato la vita per la libertà, voi dovete continuare la loro battaglia senza bisogno di versare sangue: occorre solo partecipare all'organizzazione politica ed economica con intelligenza e amore.
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