La cosa più stupida che una persona possa credere è quella di essere intelligente e soprattutto di essere più intelligente di coloro che sono vissuti negli ultimi duemila anni. Non mi riferisco alla dotta ignoranza socratica (io so di non sapere e quindi ne so di più di coloro che non sanno di non sapere!), mi riferisco all'illusione di fare ragionamenti.
Da diecimila anni a questa parte il cervello umano non si è evoluto come la società. Lo stesso modo col quale gli antichi credevano a delle sciocchezze continua ancora oggi con nuove sciocchezze.
Noi non ragioniamo, facciamo solo associazioni di idee (per lo più senza fondamento).
E' facile da dimostrare. A un selvaggio è inutile spiegare come funziona una bussola, ma se gli dite che c'è un folletto che gira l'ago verso la stella polare, gli diventa tutto chiaro. Ad un saputone del XXI secolo, spiegate che l'ago punta al nord perché c'è un campo magnetico, ma la terra non è una calamita e sul campo magnetico ne sa quanto il selvaggio sul modo di comandare i folletti.
Ragionamento è solo quello scientifico. Quando applico un teorema, faccio una sequenza di associazioni che ha la stessa coerenza del teorema, ma bisogna ancora vedere se applico il teorema giusto.
Avere l'umiltà di sapere di non sapere ed essere cosciente di fare associazioni che possono essere corrette, ma non sono sempre quelle giuste da fare è il primo passo per essere uomini sicuri della propria insicurezza e pronti ad affrontare la vita armati di buon senso.
Per duemila anni (trascuro i precedenti) siamo stati guidati da grandi favole. Ci sono state le parabole del Vangelo, la favola comunista di un mondo senza ingiustizie economiche, la favola fascista dell'ordine sociale e dell'orgoglio nazionale. Quali favole ci guidano oggi? Lo ha detto un responsabile di una rete televisiva: “Noi vendiamo spettatori alla pubblicità!”.
Le favole moderne sono distribuite dalla pubblicità.
La storia ci insegna che nessuno impara qualcosa dalla storia. Questo fatto è già stato affrontato dai nostri predecessori e qui ricordo la riforma del teatro fatta da Goldoni in cui si comincia a recitare “a soggetto”. Prima c'era la commedia dell'arte, si recitava in base ad un impreciso canovaccio e gli attori, per uscire da sviluppi imprevisti e imbarazzanti dell'azione, ricorrevano a lazzi, volgarità e scemenze pur di tener viva l'attenzione degli spettatori. Goldoni, per porre freno a questa decadenza che tra l'altro faceva diminuire il numero di spettatori, introdusse la commedia interamente scritta.
E' quello che sta succedendo oggi con la TV. Pur di “vendere” spettatori alla pubblicità, la TV fa perno su tutte le debolezze umane: sensualità, interesse, furbizia, avidità, sangue... e queste sono le favole che guidano la nostra gioventù. Si lasciano trascinare semplicemente perché così è fatto il cervello umano, c'è quasi da rimpiangere la grandiosa retorica comunista e fascista che preparava uomini forti, seguaci di grandi ideali di fraternità e di progresso.
Come si esce da questo? Come hanno fatto tanti nostri antenati: prendendo esempio da coloro che nella storia non si erano lasciati influenzare dalla pubblicità dell'epoca (profeti, filosofi, condottieri, santi, statisti, scienziati) e scegliendo e comprando l'informazione.
L'informazione regalata diverte, ma lo fa per indirizzare l'attenzione sulla pubblicità che per vendere fa leva sugli istinti più bassi che rendono l'uomo simile all'animale.
Scegliere e comprare informazione vuol dire immettere nella nostra memoria ciò che noi vogliamo e costruirci come noi desideriamo.
E' importante cominciare con i bambini: per principio NON si compra quello che è pubblicizzato in TV; si comprano DVD e libri ben scelti, ci sono canali satellitari adatti, c'è scienza, storia, giochi istruttivi, amicizia con genitori e bambini animati dello stesso spirito... Per i giocattoli, si possono costruire con pochi mezzi e saranno giocattoli UNICI, fatti da mamma e papà. I più semplici, i più belli e anche i più economici.
Per gli adulti la strada è più dura. Ormai la nostra memoria è inquinata da decenni di esposizione a messaggi che subdolamente incitano a decidere d'impulso, per moda, falsando i criteri di importanza, privilegiando l'avere sull'essere. E' sempre stato così, ma sempre ci sono state persone che si sono sottratte a quest'influenza.
La prima cosa da imparare è che ad ogni verità, se ne può opporre un'altra uguale e contraria (lo yin e lo yang dei cinesi) o, per dirla all'occidentale, “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
Poi bisogna, come per i bambini, bisogna scegliere e comprare l'informazione scartando quella "regalata". Libri, DVD, Internet, giornali (non uno solo, ma diversi e quelli che contengono molta pubblicità in pratica sono regalati. Come la TV, i giornali vendono lettori alla pubblicità)
La strada per non diventare schiavi è di non prostituirsi, di non vendersi. Molti per uscire dallo stato di sonno hanno bisogno di un leader che li guidi. Ci si può rivolgere a quelli del passato (profeti, filosofi, santi, condottieri, scienziati, statisti) che sono tuttora validi, ma nell'ultimo secolo si sono aggiunti alcuni importanti psicologi e soprattutto l'esperienza degli scienziati informatici nel trasformare le idee che avevano in testa nei complessi strumenti tecnologici che popolano la nostra esistenza. L'informatica è “filosofia in azione”, la parola diventa azione (tutti i mesi ricevete le bollette da pagare a casa) così come dovrebbe diventare azione il pensiero che avete in testa; dovrebbe far muovere il vostro corpo coerentemente con la vostra intenzione per ottenere il risultato voluto. Ci riuscite?
Una volta decisi a non essere “venduti” occorre “creatività”. A farne sentire la necessità contribuiscono il caso, la necessità, le crisi, la disperazione; ma non basta voler essere creativi per riuscirci, occorre uscire dal pensiero comune, leggere, studiare i comportamenti per poter decidere il proprio comportamento e non usare quello inconsciamente ereditato e educato. Qui entrano in gioco tecniche teatrali, conoscenze di psicologia e di conduzione degli uomini tutti argomenti interessanti che divertono, ma sono volti a formare personalità spiritualmente forti, indipendenti e capaci di guidare se stessi, la famiglia ed avere successi professionali.
Per i professionisti le discipline di “requirement eliciting” e “requirement engineering”, cioè “l'ingegneria delle richieste” – creatività applicata alla progettazione tecnica – sono un must.
(c) Creative commons Giorgio Misuri 2008
sabato, novembre 29, 2008
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