domenica, novembre 23, 2008

SUPERSTIZIONE MODERNA

Giulio Verne, in un suo romanzo, racconta di alcuni esploratori che mostravano a degli indigeni come la bussola puntasse sempre verso la croce del sud. Dopo la meraviglia, questi chiesero come funzionava, ma non riuscivano a capire niente di campo magnetico e altre diavolerie. Non sapendo come fare, infine gli esploratori spiegarono che nella bussola c'era un folletto e allora tutto divenne chiaro.

Noi ridiamo di queste cose. Ma il nostro cervello non è differente da quello dei selvaggi, non è differente nemmeno da quello del cacciatore di ottomila anni fa. C'è stata un'evoluzione culturale, ma non biologica. Crediamo con la stessa ingenuità a tutte le meraviglie della nostra tecnologia e le paure dei fantasmi e dei diavoli sono state sostituite dalle paure delle radiazioni, delle biotecnologie e della chimica.

Siamo tutti istruiti, ma quanto ne sappiamo di fisica nucleare per giudicare se l'esperimento del CERN può generare un buco nero? Solo dall'autorità degli scienziati. Esattamente come i selvaggi davanti all'autorità degli esploratori che sapevano come comandare i folletti!

Le vecchie superstizioni sono state sostituite da nuove che definiamo “razionali”. Cosa c'è di razionale nel credere a uno scienziato? Soltanto la fiducia che usi il metodo scientifico e che le sue conclusioni siano verificabili oggettivamente, ma la stessa fiducia può essere carpita da un millantatore che diventa l'equivalente di uno stregone.

Non dobbiamo nemmeno ridere degli strani riti e storie tramandate dalle religioni antiche. Sono serissimi se si interpretano come un sistema empirico per correggere lo strano modo del nostro cervello di interpretare il mondo.

La nostra educazione ci illude che le nostre decisioni nascano dalla coscienza, in realtà tutto il corpo partecipa al processo decisionale. Conta la tonicità dei muscoli, la digestione e altri fattori biologici e poi le pulsioni temperamentali, la memoria e – per ultimo, ma proprio per ultimo – la coscienza; di modo che in realtà non è la coscienza che guida il corpo, ma molto spesso è il corpo che suggerisce alla coscienza la decisione da prendere. Così succede che – intelligentemente – prendiamo decisioni sbagliate.

E' semplice da spiegare, ma per correggerlo occorre riorganizzare la memoria in modo da evitare decisioni impulsive e dannose. Stregoni e maghi hanno diffuso superstizioni, le religioni, in particolare quella cristiana, parabole educative i cui buoni principi sono stati in gran parte interiorizzati dalla società laica. I regimi totalitari hanno ripreso il meccanismo diffondendo messaggi di speranza come “Proletari di tutti i paesi, unitevi!” o di rivincita “Deutchland uber alles”. Oggi il meccanismo è usato per il marketing economico e da ultimo dal marketing politico.

Siamo talmente occupati dall' attività lavorativa e immersi in una valanga di stimoli pubblicitari che non troviamo il tempo per mettere ordine nella nostra memoria; eppure è importante! Ci sono propinati messaggi per credere al tale prodotto, a tale scienziato, a tale politico e scegliamo seguendo lo stimolo e non la ragione.

Coloro che usano i computer sanno benissimo che esiste un “sistema operativo”. Si può usare il computer anche sapendo pochissime cose al riguardo, basta per fare l'essenziale: scrivere, gestire la posta, fare qualche calcolo, ma se per disgrazia o per un virus occorre conoscere uno script o una dll... Bisogna saperne di più. Allo stesso modo anche l'uomo ha un “sistema operativo” che gli permette di parlare, nutrirsi, gestire la sessualità, ma per usare a fondo tutte le risorse dell'intelligenza dovrebbe saperne di più su come il suo corpo influenza le decisioni razionali.

Se vogliamo cambiare la nostra vita personale, familiare, professionale e anche la politica, è essenziale diffondere le nozioni psicologiche essenziali su come funziona la nostra mente. Prima che per la politica è importante per sé, appunto, e per i propri rapporti familiari e di lavoro. Capito questo, le decisioni politiche saranno prese con vera coscienza.

Dato che per uscire dai condizionamenti occorre solo riorganizzare la propria memoria, si può fare in vari modi:

Usando favole, parabole, immagini, aneddoti, aforismi (il modo più antico e divertente, è una pubblicità che può essere molto positiva! Usata dal marketing economico-politico invece...)

L'esoterismo derivato da Ermete Trimegisto e rivalutato da Marsilio Ficino (misterioso e stimolante, ma anche fonte di superstizioni)

Studiando approfonditamente classici, filosofi, statisti, strateghi militari (necessita di lunghi anni di studio)

Psicologia (Spiega i perché, ma ha difficoltà a indicare come uscire dai condizionamenti)

“Ingegneria delle richieste”, il modo professionale di progettare che – dovendo costruire sistemi che funzionano – non può e non deve e essere condizionato da pregiudizi e approssimazioni.

Neuroscienze: si cominciano a comprendere i meccanismi decisionali a livello neuronale, ma c'è ancora molto da scoprire e per ora serve solo come curiosità scientifica.

Coloro che guidano economicamente, politicamente e culturalmente la nostra vita usano scientificamente la pubblicità per condizionare i nostri comportamenti economici, sociali e politici. In qualche modo programmano il nostro subcosciente, il nostro “sistema operativo”. Possiamo reagire e rispondere con coscienza (e non sub-coscienza), ma bisogna prima di tutto sapere che si può fare, volerlo fare e poi dedicare del tempo per farlo.

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